Bar in casa: dieci strumenti immancabili | Esquire

2022-10-08 00:11:37 By : Mr. JAMESON LAI

Dai più comuni jigger, strainer e bar spoon fino ad arrivare al pelapatate, ecco cosa non può mancare per ottimi cocktail homemade

La mixology e il buon bere sono passioni ormai sempre più diffuse, tanto che c’è chi non ha più voluto attendere di sedersi di fronte a un bartender per viverle, ma ha preferito fare un corso e costruire il proprio angolo bar in casa. La differenza tra un buon cocktail e un miscelato eccezionale risiede negli strumenti utilizzati per prepararlo: un jigger per i dosaggi dei liquidi, uno strainer professionale per il filtraggio e i set di dosatori perfetti per ottenere quantità di ingredienti solidi precise al milligrammo. Ecco allora 10 accessori da recuperare per invitare gli amici a casa e farli sentire al Bar Basso di Milano.

Con il termine jigger si intende quel misurino a doppio cono che solitamente usano tutti i bartender durante la preparazione di un cocktail per dosare gli ingredienti con precisione. I recipienti posti alle due estremità hanno due capienze diverse: il primo è 20-30-40 millimetri, mentre il secondo aggiunge anche gli intervalli intermedi ed è da 15-25-45 millilitri. Utilizzarlo è molto semplice: è sufficiente impugnare lo strumento tra medio e indice (o tra pollice e indice, a seconda di come si è più comodi), versare al suo interno l’ingrediente fino a raggiungere la tacca desiderata e svuotare il contenuto all’interno del bicchiere o dello shaker.

Daiquiri, Sex on the beach e Cosmopolitan non sono solo i cocktail più ordinati di sempre, ma presentano anche un’ulteriore caratteristica in comune: quella di essere preparati attraverso uno shaker. Impossibile, dunque, pensare di non acquistarne uno dopo aver realizzato il proprio angolo bar in cartongesso in casa. Storicamente ne esistono tre modelli (il Boston Shaker a incastro, lo Shaker Parisienne che divide ghiaccio da alcolici e il Cobbler a tre pezzi): la scelta deve quindi prendere in considerazione due fattori: la comodità e il materiale, meglio se acciaio.

Lo strainer è un accessorio che va a braccetto con lo shaker: il suo compito, infatti, è quello di filtrare i liquidi dal ghiaccio nel momento in cui si versa il cocktail nel bicchiere. Per preparare un ottimo Dry Martini o un Bloody Mary buono come al bar, dunque, è indispensabile possederne uno.

Il bar spoon è quel lunghissimo cucchiaino che i barman impugnano durante la preparazione di cocktail come il Mojito e l’Old Fashioned. Solitamente è formato da un manico a spirale e da un’estremità a pestello che aiuta nel caso in cui lo zucchero utilizzato sia sotto forma di zolletta. Il suo compito è quello di miscelare, ma anche di versare ingredienti frizzanti come la tonica senza sgasarli troppo.

Con mixing glass si indica un contenitore di vetro provvisto di beccuccio utile per mettere in pratica la tecnica dello stir & strain che prevede la miscela di ingredienti facilmente amalgamabili (ad esempio, i soli alcolici senza l’aggiunta di frutta) prima di essere versati on the rocks in un bicchiere pieno di ghiaccio.

La differenza tra professionisti e amatori sta tutta nei dettagli e lo spremiagrumi specifico per il lime è uno di questi: l’ attrezzo, infatti, consente di ricavare il succo dal frutto proprio durante la preparazione impedendo agli oli amari del lime di inficiare il risultato finale.

La mixology è una disciplina dagli equilibri sottili in cui ogni ingrediente deve essere inserito in grammature molto specifiche: avere a disposizione una grande quantità di dosatori, dunque, è indispensabile. Se il jigger è perfetto per i liquidi, i cucchiai aiutano invece con elementi come spezie e zucchero e fanno in modo che il risultato finale corrisponda sempre al gusto originale del miscelato.

Dopo lo strainer potrebbe risultare superfluo, ma in realtà avere a disposizione un colino a maglie strette è fondamentale. Il primo strumento, infatti, è utile nel caso in cui nello shakerato siano presenti solo liquidi e ghiaccio, mentre il secondo aiuta a non far finire nel bicchiere le piccole fibre di menta o frutta eventualmente previste nella ricetta.

Potrebbe essere sufficiente un coltello molto tagliente, ma nessun accessorio riesce a sostituire la praticità di un pelapatate quando si tratta di ottenere la scorza degli agrumi per decorare il servizio o di ricavare gli oli essenziali per profumare i cocktail a base di frutta, soprattutto se gli invitati all’aperitivo o alla cena sono in grande numero.

È verosimile che a casa si invitino più che altro amici e parenti poco propensi a scandalizzarsi nel caso in cui gli ingredienti vengano maneggiati con mani pulite, tuttavia la pinza per i cibi contribuisce a dare l’impressione di una maggior professionalità. Non solo, è anche particolarmente utile per trasportare nel bicchiere i cubetti di ghiaccio, un elemento facilmente deteriorabile se maneggiato con le dita calde.